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Breve storia di San Basile Craterete |
Il Paese fu fondato da profughi albanesi venuti in Italia in seguito alla conquista turca dei Balcani e della Grecia.
Le prime notizie ufficiali della presenza degli albanesi nel territorio del Monastero di San Basilio Craterete, antico cenobio basiliano, risalgono al 1506 e in seguito al 1510 nella Platea del Vescovo di Cassano, Marino Tomacelli.
Il borgo andò costituendosi a nord dell'antico cenobio basiliano e da esso prese il nome. Le prime abitazioni vennero edificate al di sopra della sorgente della gjitonia ( rione) Kroj, intorno al palazzo che era residenza estiva del Vescovo - Abate di Cassano e certamente nei pressi di una chiesetta ubicata al di sotto del palazzo stesso che successivamente divenne il luogo della futura Chiesa parrochiale dedicata a San Giovanni Battista.
Per le loro origini gli abitanti di San Basile conservano ancora la lingua albanese
( arbëresh) e mantengono il rito greco - bizantino cattolico.
L'antica denominazione "Craterete" legata al nome di San Basilio, ha due diverse spiegazioni,: secondo una prima versione, esso deriverebbe dal fatto che uno dei monti che sovrastano il Santuario ha la forma di un cono vulcanico, da qui la denominazione "Craterete"; la seconda versione, riferita dal prof. Biagio Cappelli, forse la più plausibile, è quella secondo la quale il termine derivi dal greco "crateros", il forte, il potente, che costituisce uno degli appellativi di San Basilio il Grande.
Il borgo e il suo territorio ,dapprima, furono feudi dei Vescovi-Abati di Cassano, dopo il 1520 divennero feudo degli Spinelli, intitolati duchi di Castrovillari. Il 25 settembre 1534 Giovanni Battista Spinelli cedette San Basilio Craterete a Giovanni Niccolò de Costa a cui subentrò la figlia Livia e quindi il genero Niccolò Interzati di Cariati.Nel 1574 il feudo fu venduto a Felice Campolongo di Altomonte, quindi a Giovan Battista Macrì di Castrovillari fino al 1617, poi al duca di Saracena, all'abate Cesare di Castrovillari, il quale a sua volte lo cedette a Persio Tufarello de Capua. Infine, nel 1643 venne acquistato dai Principi Spinelli di Scalea.
A San Basile si trova l'antico Cenobio di San Basilio Craterete ( X - XI Sec.), oggi Monastero dii Santa Maria Odigitria, meta di pellegrinaggi e luogo ameno di spiritualità orientale, di preghiera e di studi.
Al Santuario è annesso il Seminario minore eparchiale e il Monastero Basiliano, uno dei tre esistenti in Italia, dove si trova un'ampia biblioteca ricca di interessanti e pregevoli volumi ( circa ottomila testi di carattere letterario, storico e religioso).
Nel territorio adiacente al paese, sulla via per Morano Calabro, si trova un interessante sito archeologico: " le mura di Sassone o Sassonia" , che danno il nome alla contrada omonima. Secondo alcuni studiosi, sarebbero i resti dell'antica Sifeo, città coinvolta nelle guerre puniche che fu distrutta definitivamente nel 1385.
All'interno dei resti della cinta muraria, si trova la cosidetta Grotta di Donna Marsilia, profonda una decina di metri. In essa sono stati scoperti accanto ad un cranio, slegato dal resto dello scheletro, frammenti appartenenti ad una tazza emisferica di impasto bruno, molto levigato. Questi frammenti trovano confronto con ceramiche ritrovate in Sicilia e nelle Isole Eolie.
Sempre nello stesso sito archeologico, recenti campagne di scavo condotte da studiosi dell'Università degli Studi della Calabria, hanno portato alla luce i resti di una chiesetta bizantina di periodo medioevale e interessanti loculi sepolcrali al suo interno.
Giovanni Mimmo Rizzo
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